Chi odia ha paura,... tanta paura

Ci si odia, ci si insulta e ci si ammazza per delle... stronzate.
Si vive nel proprio odio come in una casetta di montagna nella quale abbiamo acceso un caldo fuoco grazie al camino. Ci sentiamo al sicuro nel nostro odio, ci sentiamo protetti da un mondo esterno pieno di... “buonismo” Quando appare un “buonista”, alcuni di noi estraggono l' odio come una spada, puntandola non per difendersi - il buonista non commette violenze - ma per attaccare. In pratica, chi è armato colpisce chi è disarmato e intenzionato a non combattere. Follia!
Ormai l’ odio si desidera come fosse sesso, o cibo, o alcol, o droga. Ci si sente vivi con l'odio, e si giustificano le proprie parole e azioni con l' odio.
Perché si odia? Si odia perché si ha PAURA, TANTA PAURA. Paura che una verità faccia cadere una nostra idea che sosteniamo vera, ma non lo è. Paura di comprendere che desideriamo vedere soffrire gli altri. Paura di ammettere di essere egoisti e violenti. Paura di accertare che i nostri problemi sono piccolissimi rispetto a quelli altrui. Paura che qualcuno rubi i nostri oggetti, dimenticando che non sono persone. Giustifichiamo l’odio, crediamo e ci convinciamo sia utile. Passiamo le giornate incollando, sulle pareti interne del nostro cervello, l’immagine del nostro odio: pensiamo continuamente a quella persona, a quel gruppo di persone, a quell’evento, e l’odio si accresce. Non stiamo vivendo, stiamo morendo lentamente. Forse, stiamo anche soffrendo. A quel punto odiamo di più, perché pensiamo «Se soffro io, perché non debbono soffrire anche gli altri?» Dimentichiamo troppo spesso che l' odio non cancella le ferite o i problemi.
Odiare gli altri non risolve i propri problemi. L ‘odio uccide e ti uccide.

di Lapenna Daniele

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