Aiutiamoci, anziché farci la guerra

di Lapenna Daniele


Dati alla mano, non è vero che « la maggioranza dei migranti che arrivano in Italia sono delinquenti ». Se si utilizza il ragionamento "non lavorando, delinquono" è lo stesso che si potrebbe applicare agli italiani. Sono troppe le fake news che in questo periodo circolano in rete e che vengono condivise anche se palesemente prive di veridicità.

Il punto è che, un conto è discutere, in maniera costruttiva, sui trattati promuovendo una equa distribuzione dei migranti tra i vari Paesi Europei senza lanciarseli l' un l' altro come fossero palle da biliardo, un altro è incitare all' odio come se ogni migrante portasse violenza e malattie

A settembre 2017 fu stipulato il piano dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) che prevede la presenza di 2,5 migranti ogni mille abitanti. Per invogliare i sindaci, il Governo stanziò 100 milioni da distribuire ai comuni che avessero aperto le porte ai migranti. 
Purtroppo, sino ad oggi, su 8.000 comuni solo 2.600 ospitano i richiedenti asilo, mentre quelli che hanno volontariamente aperto le porte tramite il progetto Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) sono poco più di 1.000. 

È normale che i migranti giungano qui perché, dopo Malta, c'è l' Italia, con le isole siciliane e la Sardegna. E sappiamo anche perché fuggono dalle loro nazioni e cosa abbiano causato Stati Uniti, Francia e Inghilterra in quelle zone: guerre, sfruttamento delle risorse, con conseguente impoverimento delle popolazioni locali, e governi fantoccio messi da loro (in primis USA) per permettere un agevole sfruttamento delle risorse locali. 

Se le nazioni africane sono invivibili, come possono, gli africani, nati e cresciuti lì, desistere dall' andare via? Se le condizioni di vita fossero migliori, andrebbero via dalla loro nazione nel caso desiderassero non spostarsi? 
La questione è molto più complicata del semplice #chiudiamoiporti 
Noi italiani siamo migrati negli Usa, in Germana, in Australia, abbiamo portato la mafia in Canada e Stati Uniti, uccidendo migliaia di persone; abbiamo portato malattie come la tubercolosi che non c'era in quelle zone, vivendo in zone degradate, creando ghetti e vivendo anche da barboni; abbiamo causato problemi perché non conoscevamo la lingua, rendendo difficile la nostra integrazione. 

È bene aiutare le nazioni a migliorare le loro condizioni di vita, specie se la causa è nostra (o dei nostri alleati). Ogni nazione del mondo ha il diritto sacrosanto di vivere decentemente, ogni individuo del mondo merita la libertà e gli essenziali mezzi di sussistenza. 
Nessuno dovrebbe subire violenze da altri esseri umani, dal proprio governo o dai governi altrui. Nessuno di noi vorrebbe subire queste brutte cose ma ognuno di noi sarebbe felice di poter ricevere un aiuto da qualcuno, magari vedendo migliorare la propria vita. Perché no?

Se iniziassimo ad aiutarci, se i Paesi ricchi iniziassero a migliorare la vita di quei Paesi poveri che sfruttano da secoli, forse ci sarebbero meno povertà e meno migrazioni.
Gli individui dimenticano che il potere e il denaro verranno lasciati su questa Terra al momento della morte. A che serve uccidersi per qualcosa che lasceremo ai pòsteri?

di Lapenna Daniele

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