Ṣawt al-Hind Rajab


Oggi, nei cinema italiani esce il film "La voce di Hind Rajab" (in arabo صوت هند رجب‎, Ṣawt al-Hind Rajab). Il film racconta dell'omicidio di Hind Rami Iyad Rajab (3 maggio 2018 – 29 gennaio 2024), una bambina palestinese di soli cinque anni uccisa il 29 gennaio 2024 dall'esercito israeliano assieme a sei familiari e due paramedici della Mezzaluna rossa nel corso dell'invasione israeliana della striscia di Gaza.
In questo post il racconto della vicenda.

Questa poesia nasce dalla mia indignazione sul genocidio subito dal popolo Palestinese e dal disgusto che mi sale esponenzialmente ogni volta che vedo bambini feriti, amputati e uccisi, con il culmine che giunge quando il popolo occidentale minimizza quei crimini o rimane impassibile, come se l'indignazione per i crimini subìti da un popolo così lontano da noi non sia poi così necessaria.

Se quei bambini fossero i vostri figli, di certo non rimarreste così tranquilli.

La poesia l'ho intitolata "Ṣawt al-Hind Rajab", "La voce di Hind Rajab" perché ciò che ci rimane di questa bambina non è solo una foto (che compare nelle ricerche sul web se scrivete il suo nome) ma anche la registrazione della sua voce piena di paura mentre parla con l'operatrice dei soccorsi che tenta di tranquillizzarla con i carri armati israeliani, che hanno già sparato contro il veicolo uccidendo i suoi familiari e la sua cuginetta di 15 anni che giace accanto a lei, senza vita.
La chiamata termina con il rumore della raffica di proiettili che mette fine alla vita della piccola.


Ṣawt al-Hind Rajab


Hind Rajab era il mio nome
e vivevo in Palestina
mi hanno ucciso e non so come
ero solo una bambina
non avevo armi in mano
non ero pericolosa
il mio urlo è stato vano
la violenza non si dosa.

Ho vissuto cinque anni
nell'Inferno in Terra
tra stenti e affanni
quando il cibo non si afferra
non capisco cosa ho fatto
per trovarmi accerchiata
fu un brutale atto
ero così terrorizzata
in un'auto con sei morti
eravamo circondati
perché non si son accorti
che eravamo disarmati?
Sapevamo di morire
la preghiera ci salvava
dai colpi a sentire
e veder la loro bava.

Non saprò mai cos'è la scuola
né dove vive un delfino
non vedrò la rondine che vola
né l'amore del mio bambino
la mia vita si è interrotta
ancor prima di iniziare
non è mai una lotta
per chi non vuol lottare.

Ho smesso di soffrire
lontano dagli assassini
non posso più sentire
le urla dei bambini
Dio mi è vicino
l'ho pregato così forte
ho annusato lo sterminio
poco prima della morte
ma un pensiero deve volare
e raggiungere l'altro mondo
è l'amore che deve andare
arrivando in un secondo
per chi ci aiuterà
salvando la mia gente
il Paradiso troverà
e la violenza sarà niente.


L'audio originale della telefonata con la ricostruzione visiva fatto con l'AI.

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