Addio Josè "Pepe" Mujica, il rivoluzionario e presidente più povero e umano del mondo
Martedì 13 maggio 2025 muore il rivoluzionario Jose "Pepe" Mujica. Ripercorriamo la vita del rivoluzionario e ricordiamo le sue frasi più belle.
José Mujica nasce il 20 maggio 1935 da Demetrio Mujica (morto quando José aveva 5 anni), discendente da antenati baschi e Lucia Cordano, i cui antenati erano originari della Liguria. I suoi nonni materni si stabilirono a Carmelo, in Uruguay, dove riuscirono a comprare due ettari di terreno che trasformarono in vigneto.
Nei primi anni '60, José Mujica aderì al neonato movimento dei MLN Tupamaros (Movimiento de Liberación Nacional), un'organizzazione di guerriglia urbana di ispirazione marxista-leninista, ispirato dalla rivoluzione cubana (26 luglio 1953 - 1º gennaio 1959) e alla difesa dei diritti dei lavoratori della canna da zucchero (cañeros) del nord del Paese.
Nel corso di varie azioni ricevette ben 6 ferite da arma da fuoco, e nel 1969 partecipò alla breve occupazione di Pando, una città vicina a Montevideo. Mujica fu arrestato in quattro diverse occasioni e fu tra i prigionieri politici che riuscirono a evadere dalla prigione di Punta Carretas nel 1971. Fu comunque ricatturato un anno dopo e condannato da un tribunale militare sotto il governo di Jorge Pacheco Areco, che aveva sospeso diverse libertà costituzionali.
Dopo il colpo di Stato militare del 1973, organizzato dal presidente e dittatore fascista Juan María Bordaberry, José Mujica fu trasferito in un carcere militare dove rimase rinchiuso per quasi 12 anni, la maggior parte dei quali passati in completo isolamento in un braccio ricavato da un pozzo sotterraneo. Fu uno dei 9 dirigenti tupamaros prigionieri che la dittatura civile-militare chiamava rehenes ("ostaggi"), ossia persone che, in caso di ulteriori azioni militari dei Tupamaros in libertà, sarebbero state immediatamente fucilate.
Mujica, come affermato da lui stesso, a causa dell'isolamento soffrì di gravi problemi di salute, specialmente psicologici, arrivando ad avere allucinazioni uditive e paranoia. Nel 1985, quando la democrazia costituzionale fu ristabilita, Mujica fu liberato grazie ad un'amnistia della quale beneficiarono sia guerriglieri sia golpisti, coprente crimini di guerra e fatti di guerriglia commessi dal 1962 in poi. Tale amnistia sarà revocata per crimini contro l'umanità, ottenendo il processo e la condanna dell'ex dittatore Bordaberry.
Dopo qualche anno di apertura democratica, Mujica e altri dirigenti tupamaros, assieme ad altri gruppi di sinistra, crearono il Movimento di Partecipazione Popolare (MPP). Fu eletto deputato, senatore e, tra il 2005 e il 2008, fu ministro dell'allevamento, agricoltura e pesca.
Alle elezioni del novembre 2009 divenne presidente dell'Uruguay mantenendo la carica dal 1° marzo 2010 al 1º marzo 2015. Mujica riceveva dallo Stato uruguaiano uno stipendio di 260 259 pesos (circa 8.300 euro) al mese per il suo lavoro alla guida del Paese, ma ne donava circa il 90% a favore di organizzazioni non governative e a persone bisognose.
Ha sempre vissuto in una piccola fattoria a Rincón del Cerro, alla periferia di Montevideo. Anche durante il suo mandato aveva rinunciato a vivere nel palazzo presidenziale. In riferimento alla piccola quota di stipendio che tratteneva per sé (circa 800 euro) che lo fece soprannominare anche il "Presidente più povero del mondo", Mujica dichiarò in un'intervista al quotidiano colombiano El Tiempo che tale quantità di denaro gli era sufficiente, alla luce del fatto che molti suoi connazionali devono vivere con meno.
Il 20 ottobre 2020, con le dimissioni dal Senato, ufficializzò il suo ritiro a vita privata.
LE IDEE E I SUOI PENSIERI SULLA SOCIETÀ
Le seguenti frasi sono estrapolate dai suoi discorsi tenuti in pubblico (università, anche italiane, in parlamento, in radio, etc..) durante e dopo gli anni in cui è stato presidente dell'Uruguay.
■ Non fatevi conquistare dall'odio: odiare significa guardare indietro. Magari sarebbe stato utile se la natura ci avesse posto un occhio dietro la testa affinché potessimo guardarci le spalle, ma non lo ha fatto. Siamo fatti per guardare avanti, verso l'avvenire, per avere speranza. È difficile che i conti del passato vengano saldati.
■ Ogni volta che sorge l'alba, gli uccelli cantano perché è trascorsa una nuova notte. Noi esseri umani, invece, ci svegliamo arrabbiati perché dobbiamo andare a lavoro. Ci lasciamo dominare da esigenze materiali senza fine, mentre le cose decisive, quelle più vitali, sono semplici.
La felicità è quella sensazione di esultanza, di gioia di vivere, scevra d'odio, quel sentimento di allegria che hanno gli uccellini, i quali cantano ogni mattina, come per celebrare, grati, il fatto di essere vivi, e poi escono e vanno a cercare il cibo per la loro sussistenza. All'alba, al risveglio, cantano ringraziando la vita.
■ Le battaglie culturali sono le più difficili e le più lunghe perché si legano intimamente a un insieme di valori indelebili.
■ La politica dell'uguaglianza è quella che afferma nel lungo periodo la democrazia, la quale, però, è in pericolo ogni volta che, demagogicamente, nella lotta delle campagne elettorali si creano programmi che non saranno mai in grado di essere soddisfatti e aspettative che non si potranno realizzare. Ciò fa sì che la democrazia si ammali perché alle masse bisogna dare risposte, non si possono fare promesse campate per aria per l'eternità.
■ Alcuni uomini pieni di milioni di dollari continuano a voler moltiplicare i loro soldi. Verrebbe da dire « Vecchio mio, non te li porterai nella tomba! Te ne andrai da questo mondo così come sei venuto! ». Ma non c'è niente da fare, è una passione di ordine superiore a governarli. Prima li disprezzavo, ora mi rendo conto che hanno una dipendenza.
■ Dato che le cose si comprano con il denaro, e il denaro si compra con il tempo della vita, cosa spenderete per averle? Bisogna che vi rendiate conto che, quando spendete in consumi, state sprecando, in realtà, il tempo della vostra vita.
■ Solo le cause a essere insostituibili, non gli uomini.
■ Ogni cosa oggi è funzionale all'accumulazione capitalista. Da quando accendete il televisore la mattina, tutto è organizzato in modo tale che siate una macchina per comprare, spendere e pagare conti. Ecco cosa significa l'alienazione della libertà. Il progresso sociale del mondo, invece, dovrebbe servire non a riempirsi di oggetti ma a lavorare meno e avere più tempo per vivere, perché l'unica vera ricchezza dell'essere umano è il tempo della sua vita.
■ Se l'umanità non è capace di pensare come specie, se continuerà a pensare a malapena come Paese e, all'interno del Paese, come classe sociale, badando soltanto al proprio orticello, allora sarà condannata.
■ I leader non cambiano la storia dell'umanità. La storia dell'umanità può essere cambiata solo dai popoli! Se il popolo non cambia, non cambierà nulla!
■ Dobbiamo vestirci come gentlemen inglesi perché questo è il costume dell'industrializzazione che si è imposto nel mondo: perfino i giapponesi hanno dovuto abbandonare il kimono per ottenere prestigio e riconoscimento. Così siamo stati tutti costretti a travestirci da scimmie in cravatta.
■ Ci sono persone che dovrebbero vivere duecentotrent'anni e spendere un milione di dollari al giorno per consumare tutto quello che hanno accumulato nel corso della loro vita; e anche così sarebbe impossibile, perché con un basso tasso di interesse del 3% annuo, quello che hanno accumulato produrrebbe comunque tre o quattro milioni di dollari al giorno. Pertanto, se ci limitiamo ad aspettare che il mercato saturi le disuguaglianze esistenti, accadrà esattamente il contrario.
■ Noi esseri umani ci uniamo in vari tipi di associazioni per difendere i nostri interessi (su lavoro, problemi del nostro quartiere, etc...) ma non ci uniamo mai con l'intenzione esplicita di discutere semplicemente come essere persone migliori. Di solito, quando gli uomini falliscono, ce la prendiamo con la scuola, ma ci costa molto assumerci la nostra parte di responsabilità.
■ Tra pochi anni vedrete i robot sostituire l'uomo ovunque, generando valore con efficienza. È qualcosa di inevitabile, che vi piaccia o no. Ci sarà la necessità di creare ricchezza, dato che i robot aumenteranno la produttività ma non consumeranno. Sarà una necessità imposta dall'economia.
■ Non cadete nel luogo comune di chi dice « Voglio che a mio figlio non manchi nulla! » e poi gli mancate voi, che uscite la mattina e rientrate la sera e non avete mai tempo da trascorrere insieme a lui.
■ Quando appare un lusso e riusciamo a realizzarlo, comprandolo o consumandolo, in breve tempo si trasforma in un'abitudine e quindi fisce per essere un obbligo.
Presentare costantemente novità è uno dei cammini per poter esercitare il profitto.
■ Se non possiamo cambiare il mondo, quello che di certo possiamo fare è cambiare noi stessi.
Dovete fare in modo che la vita non sia un peso, ma l'avventura più bella in ogni aspetto possibile. Dovete imparare a dominare voi stessi affinché il mercato non vi imponga la propria dittatura morbida, suadente, che agisce in modo quasi inavvertito, mentre, senza che nemmeno ve ne accorgiate, ne siete irretiti senza poterne più uscire.
È possibile vivere anche con una borsa che non abbia il coccodrillo, non succede nulla! Gli oggetti non devono essere necessariamente di marca. Non fatevi rubare il denaro, perché in realtà non comprate con il denaro, ma con il tempo della vostra vita che avrete consumato per ottenere quel denaro.
Mi raccomando, non dfatevi rubare la vita!
Lottate per avere tempo libero, questa è la libertà! Essere liberi significa prendere la decisione di usare il tempo della nostra vita per fare quello che più ci stimola e ci appassiona.
Non è mia intenzione fare un'apologia della povertà, ma vi invito a non cadere in tutte quelle stupidaggini che vi propongono solo per spillarvi soldi e farvi lavorare come muli, affinché siate macchine pronte al consumo. Avrete perso la vostra vita per cosa?
Dicono di me che sono stato un Presidente povero. Ma non è vero. Non sono povero, sono sobrio. Ho imparato a vivere con il necessario, per avere tempo libero da dedicare alle cose che mi commuovono. Potevo è chi non ha comunità, mentre io ho sempre più amici nel mondo. Sono sempre meno solo: è la più grande ricchezza che si possa avere nella vita.
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