Educare alla libertà



Il termine Libertà è stato sciaguratamente infangato, stuprato e distrutto da certi esseri umani, così come è avvenuto con il termine Anarchia.
Quando sentiamo la parola libertà, pensiamo alla possibilità di fare tutto, camminando anche sui corpi vivi degli altri, in modo da ottenere il massimo, senza alcun divieto imposto da un' autorità fisica o giuridica.
« La libertà non consiste tanto nel fare la propria volontà quanto nel non essere sottomessi a quella altrui »Jean Jacques Rousseau (1712-1778)

Qual è la vera libertà?

Se non siamo sottomessi, commettiamo l' azione di sottomettere gli altri tramite la nostra libertà: sì perché la nostra libertà è spesso figlia della sottomissione altrui.
Ci può esser una libertà che non causi, contemporaneamente, una privazione della stessa? È un po' come sedersi su di una sedia poggiata sul corpo di un altro individuo: noi saremo liberi di sedere, l' altro sarà privo della libertà di muoversi. Oppure come sedersi ad una sedia, stare comodi, e poi accorgersi di esserci legati con una catena, impossibilitati a spostarsi.

Non siamo liberi di scegliere quando scegliamo un lavoro che ci piace fare, che amiamo fare, ma che non riesce a farci sopravvivere.
Non siamo liberi di scegliere quando nasciamo in una nazione e ci viene impedito di andarcene o cambiare il mondo in cui siamo capitati.
Non siamo liberi di scegliere quando ci presentano un certo numero di scelte delle quali nessuna di queste è in accordo con il nostro pensiero.
Non siamo liberi di scegliere quando noi siamo liberi di pensare, di agire, di esser felici, ma qualcun altro non lo è.

Liberi di esser schiavi
« Il denaro che si possiede è strumento di libertà; quello che si insegue è strumento di schiavitù »Jean Jacques Rousseau

Sono libero di potermi arricchire, ma sono schiavo del desiderio di averne sempre di più.
No, non siamo liberi.
Liberi dal pregiudizio, liberi dall' odio, liberi dai condizionamenti esterni... Questa è Libertà con la "L" maiuscola.

I bambini dovrebbero esser educati ad esser liberi di pensare, senza impedire gli altri di dire la loro; liberi di inseguire i loro sogni, senza che qualcun altro (individuo o gruppo di governanti) glielo impedisca con qualunque mezzo; liberi di esser felici per gli altri e di far felici gli altri perché, se ognuno cercasse e donasse la felicità, nessuno sarebbe infelice.

Siamo tutti diversi, questo è vero. Non avremo mai un pensiero comune. Ma questa è una gran bella cosa perché una società variegata è una società equilibrata, si tiene in vita da sola, non ha bisogno di qualcuno che imponga loro qualche imposizione. Si è autonomi, ci si sostiene a vicenda, e si è liberi in ciò che si fa.

Non è vero che non saremo mai completamente liberi: lo saremo quando abbandoneremo tutto ciò che fa sì noi apparteniamo, di forza, ad una data società.
Si appartiene ad un gruppo se si sceglie di farne parte, e non per esserci nati dentro.

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