Tutti dalla stessa parte


 Eran scesi a protestare
non ne capivo il motivo
stavan lì a urlare
era un gruppo esplosivo
chiedevan d'abolire
leggi discriminanti
non gli stavan a sentire
quegli idioti governanti:

"Siamo tutti uguali!
Ci state massacrando!
Siete i nostri mali
l'economia sta morendo!
"
"Ci avete illuso per due anni
siete sordi e anche ciechi
state solo facendo danni
le nostre urla sono echi!
".

Gli uomini in divisa
a bastonar gratuitamente
la rivolta era decisa
a fermarli, nessuno e niente
e chi, alla finestra
oppur alla televisione
"È la solita minestra,
non cambierà la situazione
".

Il giorno dopo a lavoro
nessun cliente era entrato
passan giorni in cui l'oro
si era sciolto, sbriciolato
dagli albori dei guadagni
all'assenza pecuniaria
è or che io mi lagni
per protesta ordinaria.

Quella gente in piazza
lottava a scoperte carte
non era gente pazza
lì perché dalla mia parte
e ora che son caduto
colpito da leggi insensate
alla fine ho dovuto
gridar "Per favor, mi aiutate?".

Nella lotta si è uniti
c'è un unico nemico
vedi, li hai ben sentiti
avevan ragione, io ti dico
or unisciti anche tu
non è mai troppo tardi
sinché la voce non avrai più
sinché ci saranno i testardi
con il sangue addosso
e la bava alla bocca
urlando a più non posso
la sconfitta non ci tocca
le battaglie che hanno vinto
han causato anche dolore
ma alla fine hanno dipinto
gioia, pace e anche amore.

 

Poesia di Lapenna Daniele


poesia protetta da Copyright
ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633 Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni


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