La meditazione Buddhista per superare l'ansia da coronavirus



Cosa avrebbe consigliato il Buddha per superare l'ansia di dover avere a che fare con un nemico invisibile e mortale che può colpire chiunque in ogni parte del mondo? Qual è la meditazione quotidiana per liberarci dalla paura di un nemico invisibile?

I CONSIGLI CONSUETI
Negli ultimi mesi, nel mondo, le persone hanno visto aumentare l'ansia e la paura di contagio da questo virus. I dati rilevati da GoogleTrends sono preoccupanti.
L' OMS, l' Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso un elenco di consigli per affrontare questo periodo particolare e mai affrontato negli ultimi secoli (a livello mondiale) senza cadere nella paura.
Si tratta sia di consigli che sentiamo e leggiamo spesso un po' ovunque come seguire uno stile di vita sano (attività fisica e giusta alimentazione) sia di nuovi consiglicome parlare con le persone fidate per trovare un sostegno morale oppure limitare la visione di telegiornali e lettura di notizie catastrofiche (utilissimo per fermare immediatamente l' avanzare dell' ansia).
Ma, secondo la filosofia buddhista, come bisognerebbe agire se si ha paura di ammalarsi, soffrire e morire?

ACCETTAZIONE
L' accettazione (kshanti in lingua sanscrita) non è altro l' azione che porta finalmente a fermarsi e a voltarsi nella direzione verso la quale non volevamo guardare e non abbiamo mai guardato.
Quante volte abbiamo distolto lo sguardo da un evento doloroso?
Quante volte abbiamo preferito gettarci nel dolore convinti che la sofferenza e la morte fossero un'ingiustizia?

Qualche mese fa ho scritto un articolo dal titolo "Accetta la morte e sarai felice" nel quale spiegavo che la morte esiste e, siccome colpirà tutti, è bene accettarla e ricordare ogni giorno che arriverà, prima o poi. Proprio perché nessuno, né povero né ricco, né altruista né egoista sarà risparmiato, comprendiamo che non è un' ingiustizia.

In tanti sutra del Canone Pali Buddhista troviamo le parole del Buddha sull' accettazione.
Nel  Jaramarana Sutta (Samyutta Nikaya 3.3) il Buddha risponde alla domanda del Re Pasenadi dicendo
« La vecchiaia e la morte colpiscono tutti:  guerrieri, bramani, capifamiglia, ricchi e poveri che siano. Ma anche per i monaci vi è vecchiaia e morte ».
Nel Nakulapita Sutta (Samyutta Nikaya 22.1), un anziano, Nakulapita, si reca dal Buddha. È afflitto perché anziano, debole e sofferente fisicamente. Sa che non gli resta molto da vivere e chiede al Buddha se è così. Il Buddha risponde che è così e conferma che Nakulapita è anziano, nei suoi ultimi anni di vita e vicino alla morte. L' anziano si arrabbia e va via.

La reazione di Nakulapita è esattamente quella che noi abbiamo di fronte alla sofferenza, alla malattia (quando incurabile) e alla morte: non riusciamo ad accettare certi eventi proprio perché pensiamo, o meglio, ci illudiamo che saremo per sempre giovani, sani e che vivremo almeno 80 anni.


Yamamoto Tsunetomo, guerriero samurai e monaco zen nato e vissuto in Giappone nel XVII secolo, scriveva
"Sia nobili, sia di umili origini, sia vecchi, sia giovani, sia illuminati, sia non illuminati, tutti dobbiamo morire. Sappiamo di dover morire ma ci illudiamo pensando che gli altri moriranno prima di noi, che noi saremo gli ultimi, che la morte sembra sempre lontana.
Questo modo di pensare è ingannevole e vano e ci rende negligenti. Dovremmo essere coraggiosi e prepararci perché la morte verrà".

ESERCIZIO PRATICO
  1. Sediamoci comodi e in un luogo tranquillo
  2. immaginiamo di avere una malattia mortale. Sappiamo di non poterla curare sia di avere un solo mese di vita. Restiamo a cogliere le prime sensazioni e cosa vorremmo fare prima di morire.
  3. Ora, pensiamo alla nostra reale salute, agli errori commessi in passato (cerchiamo di non arrabbiarci ma analizzare questi eventi come se questi errori li avesse compiuti qualcun altro) e alle cose belle che abbiamo fatto.
  4. Pensiamo alle persone care (e non care) che non ci sono più
  5. Adesso pensiamo alla fragilità del nostro corpo e al fatto che certe malattie non possiamo prevederle né evitarle. Pensiamo che se ci crollasse un palazzo addosso a causa di un terremoto improvviso (dunque, non prevedibile), non potremmo resistere al peso delle macerie perché non siamo un supereroe dei fumetti.
  6. Ora pensiamo agli eventi che subiamo ogni giorno da decenni, al fatto che ci lamentiamo ogni volta che accadono, ma che li subiamo comunque come:
    • la pioggia
    • il caldo
    • il freddo
    • l'inverno
    • l'estate
    • il vomito per colpa dell' influenza stagionale
    • il dolore ad una parte del corpo
  7. Meditiamo a fondo pensando quante volte ci siamo arrabbiati per un' improvvisa pioggia d'inverno o per il caldo afoso in pieno Agosto, o per un malanno arrivato nel momento sbagliato. Eventi che sono accaduti spesso ma ai quali abbiamo sempre reagito in maniera rabbiosa, come se avessero mandato all' aria i nostri piani. Crediamo sempre che le cose debbono andare come decidiamo noi dimenticando che andranno... come dovranno andare.
  8. Infine, pensiamo a quante cose possiamo fare non essendo ancora morti e pensiamo a quelle persone che non possono fare le cose (e che noi, oggi, possiamo fare):
    • parlare con le persone care
    • fare attività che ci piace fare, dal praticare uno sport a leggere un libro o ascoltare della musica che amiamo
    • mangiare un cibo che ci piace
    • far felice qualcuno risolvendo il suo problema o chiedere aiuto a qualcuno prima che il nostro problema diventi più pesante
    • sorridere alla pioggia perché permette ai cibi di nascere e crescere, e quindi di nutrirci
    • sorridere al caldo e al freddo che mantengono quell' equilibrio necessario per la vita sulla Terra
Questa è l' accettazione di quelle situazioni che non possiamo cambiare ma che subiamo ogni giorno.
Ci sono cose che possiamo cambiare mentre, per quelle che dobbiamo solo subire, possiamo viverle in maniera diversa, in modo positivo, soprattutto perché sappiamo che arriveranno.
Quando saranno da noi, non ci faremo cogliere impreparati e li affronteremo con il sorriso.

Continua nel prossimio articolo...
Metodi per combattere l'ansia: l' Impermanenza



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