Distruggendo oggi stesso lo Stato, l'Anarchia sarebbe possibile?

 


Sotto il mio video "E se anche tu fossi Anarchico?" su YouTube, ho ricevuto più di cento commenti, moltissimi dei quali dove le persone (di tutte le età) sottolineano la loro vicinanza al pensiero anarchico ma altri che invece lo criticano. Questi ultimi commenti sono quelli che mi hanno da sempre interessato e mi interessano di più perché permettono di condurre, nelle discussioni, degli argomenti che i "sono pienamente d'accordo" non porterebbero.

L'utente Franziskhan ha voluto esprimere il suo parere (qui i nostri commenti), e lo ringrazio di nuovo per la tematica affrontata. Il suo pensiero è che l'anarchia non è possibile nella nostra società perché «ci sarà sempre qualcuno pronto ad opprimere e danneggiare gli altri».

LA LIBERTÀ IN UNO STATO
Il mio sentimento anarchico non nasce dal voler sistemare bombe in Parlamento o distruggere le vetrine dei negozi di lusso (come molti purtroppo pensano agisca un anarchico) ma nel non veder più governanti che possono impunemente calpestare le leggi che creano e cittadini costretti a rispettare anche quelle più ingiuste, datori di lavoro che sfruttano i loro dipendenti e lavoratori che hanno meno diritti di chi li comanda, insomma, padroni che impongono il loro volere e schiavi che ormai sono così abituati ad obbedire che pensano che la libertà non esista neanche.

La distruzione dello Stato, o meglio, della casta dei governanti, non è un'azione da intraprendere da un giorno all'altro perché i cittadini presenti nelle società moderne non sarebbero in grado di vivere in modo sano e altruistico, sentimenti che sono alla base dell' anarchia.

Come ho già spiegato nel mio primissimo post "Perché sono anarchico", l'Anarchia è semplicemente una società o una comunità priva di governanti, di obblighi e di leggi scritte. La loro assenza non vi è perché ognuno possa fare ciò che desidera, ma perché ognuno sa cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.

Jean Jacques Rousseau, sia nel Du Contract Social (1762) sia nei suoi Discorsi spiega che « Non ho mai creduto che la libertà umana consista nel fare quel che si vuole, ma nel non fare mai quel che non si vuole ».
Charles-Louis De Secondat, noto come Montesquieu (che aborriva uno Stato senza un governo e senza leggi), nel suo Espirit de Lois del 1748, al Capo III del Libro XI, in linea con il pensiero roussoniano scriveva « La libertà non può consistere che nel poter fare ciò che si deve volere e nel non essere costretti a fare ciò che non si deve volere » ma precisava « La libertà è il diritto di fare tutto ciò che le leggi permettono e se un cittadino potesse fare ciò che esse proibiscono, non sarebbe più libero, poiché tutti gli altri avrebbero anch'essi questo stesso potere ».

Le leggi imposte ai cittadini pongono dei limiti e puniscono chi va contro di esse così che, ad esempio, non esiste la libertà di derubare un altro cittadino perché la legge lo vieta. Ecco che sembra normale sostenere che, senza delle (buone) leggi, ci sarebbe il caos. Per questo l'Anarchia è associata da molti al caos:

niente leggi = caos,
Anarchia = niente leggi
Anarchia = caos

Un sistema proporzionale che non fa una grinza. Ma è realmente così? Quando, l'Anarchia sarebbe possibile e condurrebbe alla felicità di ogni individuo?

SENZA UN CITTADINO ALTRUISTA
E NON MATERIALISTA,
L'ANARCHIA È IMPOSSIBILE

Il mio pensiero (che ho esposto anche nei commenti sotto il video) è che non si può cambiare uno Stato senza prima cambiare i cittadini. Come potrebbe esistere una società senza leggi se gli individui sono così privi di Consapevolezza da danneggiare sé stessi e il prossimo?

Se oggi, nel mondo, le persone altruiste e che pensano al bene degli altri, che non ricercano costantemente i beni materiali, che non desiderano il potere, né di diventare così ricchi da poter vivere, da soli, sino alla fine dei propri giorni sono veramente tante (ricordiamo che sul pianeta siamo 8 miliardi di persone), significa che l'essere umano è in grado di essere una buona persona.

L'Anarchia, in una qualsiasi società moderna, non è che non sopravvivrebbe, ma non riuscirebbe proprio a nascere. Per questo, per il mio pensiero, non si può cercare di abbattere lo Stato senza prima cambiare il popolo.
Come può, una società, reggersi su sane leggi (nel caso di uno Stato formato così come è oggi) se non ci sono sani princìpi?
Come si  può creare una legge giusta se il popolo viene cresciuto con l'idea di doverla sempre e comunque scavalcare per il proprio interesse particolare?
Come può reggersi uno Stato equo se il popolo ricerca costantemente la vetta a costo di schiacciare i concittadini?

Gli esseri umani sono dotati di Compassione e Consapevolezza e, siccome molti la utilizzano, non vedo perché non possano farlo tutti gli altri. Gli anarchici che pensano che, abbattendo un governo da domani stesso possano creare una società perfetta, sono degli illusi e non vedono la realtà dei fatti, o fingono di non vederla perché (e qui li capisco bene) riesce difficile guardare le bruttezze commesse dall'essere umano moderno.

Per questo non è l'anarchia ad esser un'idea errata, ma la convinzione che, eliminando lo Stato da un giorno all'altro, avremo pace, gioia e uguaglianza.


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