Rallenta la tua vita e sconfiggerai lo stress. La Meditazione sulla Lentezza

 


La società odierna è stata plasmata in modo tale da introdurre il falso concetto che la velocità sia indispensabile e chi procede lento debba restare dietro, dacché un peso.

Ritroviamo questo concetto a scuola, dove gli studenti meno studiosi sono (fisicamente) in fondo alla classe, lasciati dietro con delle bocciature, e con quelli che non sono veloci nello svolgere i compiti (anche se li fanno bene) e con quelli che non riescono a imparare più nozioni contemporaneamente e velocemente.
Lo ritroviamo nel lavoro dove le richieste vanno esaudite nel più breve tempo possibile, dove ci sono scadenze, e quindi bisogna correre. Dove la consegna più veloce è quella migliore, dove solo il primo ad accapparrarsi il cliente sarà quello che sopravviverà.
Lo ritroviamo ovunque.

Correre, correre, più veloci della linea internet, più veloci di un ghepardo, pensando al minor tempo da impiegare anziché nel riflettere bene sul ciò che si fa.
La velocità.

Ma è davvero indispensabile questa velocità? Oppure siamo noi che ormai pensiamo sia normale correre, velocizzarsi e non restare fermo, né "restare dietro" (in tutti i sensi)?
Pensiamo che ogni elemento della Natura è lento e richiede i suoi tempi: la durata delle stagioni, la trasformazione di un seme in una pianta, sino alla nascita dei frutti ma anche l'essere umano che non potrà mai correre più velocemente dell'atleta più veloce del mondo. Ci impiegheremo sempre tanto tempo per leggere un libro, per costruire manualmente un mobile, una casa. Ci vuole lentezza, cura e precisione. Non velocità.

Pensiamo quando ordiamo un pasto a domicilio: ritarda di cinque minuti e noi pensiamo subito «Quando arriverà, protesterò! Non pagherò la consegna!» ma non pensiamo mai «Chissà se il dipendente ha avuto un contrattempo. E se fosse in motorino e avesse avuto un incidente? E se avesse tante consegne da esser così stressato da aver sbagliato strada ed aver perso tempo? ».
Pensiamo al (piccolo) danno procurato a noi e non ai danni procurati agli altri, a coloro che corrono come folli per darci un servizio così come lo vogliamo. E se pensiamo in questo modo errato, è perché anche noi soffriamo nel quotidiano: siamo in ansia, in agitazione, in attesa di far quel qualcosa prima che sia troppo tardi.

Siamo in ritardo per un appuntamento, e ci sale l'agitazione, il cuore batte veloce e, se siamo a piedi corriamo rischiando anche di farci investire dai veicoli per strada, se siamo in automobile, guidiamo distratti, mettendo a repentaglio la nostra vita (e quella degli altri).
Certo, mi domanderete, «Come puoi non esser veloce in questa società? È obbligatorio correre! Chi non corre, resta dietro!».

PRENDITI DEL TEMPO PER TE STESSO
Le pratiche Buddhiste come quelle Induiste che, ricordiamo, sono molto più antiche, sono pratiche lente, di armonia, come gli esercizi yoga.
La meditazione seduta la si fa in quiete, in pace, senza fretta. La meditazione nella vita quotidiana la si fa con altettanta calma.
Ciò che oggi abbiamo perso è proprio la calma, infatti, quando siamo agitati, stressati, confusi, con il mal di testa e pensiamo sempre a cosa dovremmo fare anziché a quel che abbiamo fatto e/o a come dovremmo farlo, è perché non abbiamo in noi la calma.

Se abbiamo un appuntamento, non usciamo all'ultimo secondo, ma prendiamocela comoda. Usciamo prima, anche di parecchio, così da gustarci il viaggio verso il luogo e non farci salire l'ansia. La nostra mente e il nostro corpo ci ringrazieranno.

Ho delle cose da fare prima di recarti all'incontro!!

Suddividile per importanza, e quelle meno importanti falle dopo.

CHIEDI AIUTO
A lavoro ho troppo da fare!! Devo correre subito!!
Se l'attività è tua, fatti aiutare da un collega o un dipendente: se hai parecchio lavoro da svolgere, significa che la tua impresa va bene, e quindi non precluderti l'aiuto di un'altra persona che potrai far felice e che potrà alleggerirti il lavoro a causa del desiderio di accumulare denaro.
Troppo spesso abbiamo troppo da fare perché non ci facciamo aiutare da qualcuno.

CAMBIA LE COSE
E se la quantità da studiare, o il lavoro da svolgere, o le faccende di casa e con i figli sono troppe ma non possiamo far di più per rallentare il ritmo? Bene, prova a cambiare le cose.
Non c'è niente di controproducente, di dannoso e di sbagliato quanto il lamentarsi per una situazione che però non cerchiamo di cambiare. Si cerca sempre la giustificazione che ci abbracci e ci rassicuri con un « Tu non puoi fare niente: sei la vittima, e dovrai subire. Piangi e lamentati, e le persone avranno pietà per te ». E qui parliamo di egocentrismo ed autocommiserazione.

Provate a farlo almeno una volta, una sola, e vi renderete conto che vi sentirete come su di una nuvola, leggeri e felici.

FERMATEVI, RESPIRATE E RILASSATEVI
Solo questo: fermatevi.
Fermatevi mentre state facendo qualcosa (non ovviamente mentre siete alla guida, magari accostate e spegnete il mezzo) e respirate. La pratica della respirazione è alla base degli insegnamenti del Buddha (con l' Anapanasati Sutta - Majjhima Nikaya 118 - Sutta Pitaka) perché il respirare permette (realmente) di rilassare il corpo: se siamo agitati, se abbiamo corso, se per un attimo ci manca il respiro, quando urtiamo violentemente una parte del corpo. Respiriamo.

Sembrerà assurdo ma siamo in molti a non fermarci mai durante la giornata, neanche quando potremmo. Se abbiamo del tempo libero, lo impieghiamo per far qualcosa muovendoci e correndo avanti e indietro mente, se non abbiamo proprio niente da fare, impegnamo la mente riempiendola di spazzatura dei social network, o delle notizie tossiche dei giornali.

Tornare al respiro chiudendo gli occhi, rallentare il ritmo e rilassarsi, sono pratiche che riducono l'ansia e l'agitazione, permettendoci di gustare la lentezza della vita.

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