Il coraggio di scegliere

 


Accettare una teoria o idea "preconfezionata" è un modo di vivere non solo del mondo moderno, ma una comodità dei tempi antichi sostenuto, a quei tempi, dall'analfabetismo e dalla difficoltà di accesso alle informazioni.
Ma oggi, quanto ci costa accettare una verità preconfezionata da altri?

CONVINZIONI
Alla base dell'ostinazione a non accettare la realtà ci sono le convinzioni.
È accaduto a ognuno di noi di esser stati convinti di un qualcosa e poi aver avuto ragione, ma sarà sicuramente anche capitato (e sfido chiunque a sostenere il contrario) di aver avuto convinzioni per poi scoprire di aver avuto torto.
Spesso non vogliamo cambiare idea per pigrizia, altre volte per paura della verità (perché la situazione del presente è comoda, facile, e non desta preoccupazioni immediate) e altre volte semplicemente perché non abbiamo avuto occasione di "incontrare" la verità.

DUBITARE-RAGIONARE-PONDERARE
Il dubbio è alla base di ogni ricerca della verità. 
Esso nasce quando si è innanzi a delle contraddizioni, quando le nostre idee non riescono più a far reggere il castello di carte delle nostre convinzioni, o quando qualcuno ci mette la cosiddetta "pulce nell'orecchio". Possiamo ignorarlo, combatterlo, seppellirlo, ma il dubbio sarà sempre lì a ricordarci di prendere in considerazione il fatto che, forse, ci stiamo sbagliando.

Nella fase successiva ci ragioniamo in modo non convinto, ma ci ragioniamo.
Scopriamo che abbiamo torto, e qui si presenta il primo bivio: proseguo nella ricerca, oppure abbandono e torno alla mia zona di sicurezza e comodità? È come aprire la porta della cucina e vedere che il tutto va a fuoco: decido di intervenire, oppure preferisco chiudere la porta e far finta di nulla perché ho paura ad accettare che la mia cucina si sta distruggendo?
Seguire un'idea solo "per comodità" causa solo danni. C'è chi vive, guadagna, distrugge, raccoglie illecitamente, impone e crea mezzi per imporre solo grazie all'atteggiamento passivo di chi evita la verità. Molti pensano subito di esser stati degli idioti, dei creduloni, e quindi preferiscono non vedere. 
Aver creduto a una idea errata non è da idioti.
Credere a delle falsità non è da idioti.
È da idioti continuare a credere a delle falsità consapevoli ci siano delle incongruenze.

Per restare sul generico (chi vuol intendere, intenda), facciamo un esempio.
Tizio afferma che si sta prendendo cura del suo cane. Voi credete alle sue parole.
Arriva il momento in cui scoprite che Tizio sta dando al suo cane la metà della razione di cibo al giorno, ma prosegue ad affermare che si sta prendendo cura del suo cane.
Scoprite che il cane ha fame, così chiedete spiegazioni a Tizio e questi, messo alle strette, risponde in modo pacato che non ha il denaro per dar lui tutto il cibo di cui necessita. Notate però che Tizio veste di abiti di marca e il suo frigo è pieno di cibo.
Avete due possibilità: proseguire a credergli, oppure utilizzare il dubbio per ragionare e comprendere che non si sta prendendo cura del suo cane.

IL CORAGGIO DI UNA SCELTA
La verità va urlata, sempre e comunque.
Quando si apprende della falsità, è bene diffondere la realtà dei fatti, accettare di aver creduto alle menzogne e seguire un'altra strada. Non si può pretendere di cambiare la propria vita se non si ha il coraggio di scegliere.

Come si può vivere serenamente sapendo che stiamo credendo a delle menzogne?
Come si può vivere serenamente sapendo che la verità è ignorata, celata e seppellita?
Come si può vivere serenamente sapendo che la falsità sta causando danni a noi e agli altri?


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