Infondere paura nelle persone è un'azione criminale

 



La paura (bhaya o bhīru nel Tipiṭaka buddhista) è uno dei dieci nodi mentali che fanno parte delle samyojana, ovvero quegli elementi che occludono la mente.

Nella società di oggi (ma anche in quelle antiche) si pensa che, incutendo paura, è possibile avere benefici, o comunque risultati positivi. Niente di più sbagliato.

Instillare paura nelle persone genera individui che vivono nel costante terrore, e questa situazione continua di paura conduce a sovrastimare i problemi nelle situazioni, credendosi sempre in pericolo.
Si pensa che, incutendo paura, le persone si ravvedano e - per come è concepita la società odierna - seguano i "consigli" di chi induce loro a credere sia lì per proteggerli anziché (come è in realtà) per obbligare loro a fare ciò che non farebbero mai.

Si pensa di essere in una realtà diversa quando la stessa realtà c'era anche prima. Si cade così in una logica che vien definita normale, ma che non lo è.

L'essere umano ha, da sempre, paura della morte, ma la prova solo in situazioni estreme: quando è gravemente malato, quando ha un terribile incidente (o ci va vicinissimo, ma si salva), in punto di morte... Nessuno pensa alla morte ogni giorno eppure sono, da secoli, in migliaia, nel mondo, a morire ogni giorno in modo improvviso: malattia apparsa (apparentemente) dal nulla o incidenti vari.
Non siamo invincibili, rischiamo la vita anche stando a casa (basta un terremoto, che è sempre improvviso) eppure tutti vivono credendo che, se non c'è un pericolo visibile, la morte verrà solo dopo gli 80 anni.

Trasmettere paura, convinti che le persone facciano ciò che vogliamo per loro, è da folli, da idioti, da stupidi, da distruttori di quella parte dell'essere umano che gli permette di affrontare i pericoli con il coraggio che molti definiscono incoscienza, di quella sensibilità umana che conduce a far la cosa giusta che non sia di danno a sé stesso, né agli altri, di quella parte interiore che gli ricorda che è un individuo mortale, soggetto alle sofferenze di nascita, malattia, vecchiaia e morte.

La paura è un'emozione normale dell'uomo, ma crearla anziché scioglierla è un'azione criminale.



Lapenna Daniele

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