Non sei quel che credi di essere, ma quel che sei veramente

 

Basilea è una città della Svizzera.
Molti non lo sanno, ma si trova proprio al confine con Germania e Francia. Letteralmente a due passi.

Immaginate di esser nati e cresciuti a Basilea e, da adulti, porvi la domanda: e se fossi nato 1 km più a ovest? Risposta: sarei stato francese. E se fossi nato 1 km a nord-est? Sarei stato tedesco. Sarebbe bastato anche solo 1 km, e avremmo parlato lingue completamente diverse, vissuto in nazioni completamente diverse, studiato materie diverse...
Pensiamo se invece fossimo nati in Arabia Saudita, o in Brasile, o negli Stati Uniti d'America, o in Giappone: la nostra cultura, le nostre usanze, i costumi, la religione, la lingua, tutta la nostra vita sarebbe stata diversa.

È un caso se siamo nati in un certo luogo anziché in un altro, e l'orgoglio nazionalista che ci porta a denigrare gli appartenenti alle altre nazioni e a vantarci della nostra è un sentimento così effimero, così inesistente, così stupido ma così ripetuto da noi stessi, dai governanti e dagli altri individui comuni che alla fine ci crediamo.

Crediamo che il nostro sangue discenda solo dagli avi della "nostra" nazione, e che sia sangue puro.
Crediamo che ciò che mangiamo, facciamo, abbiamo, sia il migliore del mondo.
Crediamo che sia necessario sopprimere gli altri, e che i confini esistano realmente. No, i confini non esistono. L'unico confine che esiste è stato creato dalla Natura, e sono le acque: i mari, i fiumi e i laghi che dividono le terre, e gli uomini.

Dormiamo tranquilli chiusi tra le nostre mura, innalziamo nuove mura per difendere una terra che ci siamo trovati sotto ai piedi ma che non era nostra, non è nostra, non sarà nostra. Ma non è neanche dei nostri avi.
È una terra di Madre Terra, quel gigantesco organismo vivente che permette a noi di vivere: la giusta temperatura, la giusta acqua, il giusto vento, tutto perfetto per permetterci di (soprav)vivere in questo mondo.

Se smettessimo di rendere reali i confini inesistenti,
se iniziassimo a cooperare tra popoli vicini e lontani,
se inseguissimo tutti il minimo benessere possibile,
se desiderassimo per gli altri ciò che di buono vorremmo noi,
smetteremmo di uccidere, di odiare, di chiuderci, di innalzare muri.


Forse non esisterà mai un mondo del genere, forse l'essere umano nasce già "distorto" come sosteneva Thomas Hobbes, oppure l'essere umano nasce libero e buono, come sosteneva Jean Jacques Rousseau, ma ciò di cui siamo assolutamente certi, è che nell'uomo c'è sempre una parte buona, quella che permette di vivere in pace e desiderare la pace altrui


Daniele


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