(molto) Confusi e infelici (o meglio, terrorizzati)

 

di Daniele Lapenna

In paese. È una strada molto larga, con automobili che passano in entrambe le direzioni.
Un tizio sta camminando sull'altro marciapiede, in direzione opposta la mia. Come tanti (praticamente tutti) porta la mascherina sino sopra il cervello, all'aperto, con nessun essere umano entro 50 metri dalla sua posizione. Nessun individuo dietro, avanti, né a un lato.
C'è qualcosa a terra, forse un biglietto, o una moneta. Non ho gli occhiali. Il tizio rallenta e si ferma. Lo sposta con il piede, si china e lo prende in mano. Va via con l'oggetto in mano.

Altra gente mascherata. Mi fissano, spalancano gli occhi mostrando sguardi accusatori, si spaventano, si scansano. Hanno paura di me.

Atm Postale. Tre persone in fila, un uomo sulla 50ina, una giovane di 20-25 anni e un altro uomo. Distanziati più di 4 metri l'uno dall'altro: mascherina ben alta, sino alla nuca. Mi fermo a guardare.
Va il primo, inserisce la carta tenendo sempre la mascherina sul volto perché l'atm potrebbe sputargli un virus oltre che del denaro. Pigia i tasti. si gratta un orecchio. Preleva e va via.
La ragazza. Idem. Solo che non si gratta. Riprende lo smartphone, e va via.
Vado via anch'io e mi chiedo se i tasti dell'atm siano stati disinfettati, o se le dita di queste persone siano usa e getta.

Passano delle auto: da soli, nel veicolo, con la mascherina sopra il naso: « Accidenti! » esclamo io « la tengono [la mascherina] meglio di quando sono nei supermercati! ».

Rifletto sulla paura che vive nell'animo umano: c'è diffidenza dell'altro, paura, terrore. Sembra che percepiscano il pericolo intorno a loro, ovunque, ma senza sapere esattamente da dove arriverà l'attacco. Altre persone che mi fissano, impaurite, quasi scandalizzate. Una signora passa vicino la chiesa: si fa il segno della croce con un breve inchino, mi redarguisce con lo sguardo, poco nascosto da una mascherina azzurra, e passa avanti, distanziandosi da me di almeno due metri.

Una donna mi passa vicino con la mascherina abbassata: sta fumando una sigaretta. Mi volto a sinistra e vedo passare un'automobile dove un giovane guida con la mascherina e lo smartphone in mano, mentre manda un messaggio vocale.

Arrivo al portone di casa, inserisco la chiave ed entro. Sono in casa. tiro fuori dalla tasca la mascherina e la poggio sulla scrivania « Almeno l'obbligo di portarsela dietro, eh... ».

I governanti sono riusciti a diffondere il terrore, i giornalisti a confondere le menti, e le persone... beh, le persone non ci hanno capito un cazzo.


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