Inconsapevoli schiavi del "sistema"

 

C'è qualcosa di grave e preoccupante che sta accadendo nelle nazioni che vengono definite "libere". Pare si stia tracciando una specie di "linea giusta" da seguire, un percorso stabilito da chi vuol convincere i cittadini che siano liberi di scegliere che strada percorrere.
Stiamo vivendo un'illusione e, la cosa grave, è che molti pensano che questa idea sia un'assurda esagerazione di chi non sa di proporre un ragionamento totalmente errato e fuori da ogni logica.

Non è così.

Molti, troppi cittadini del mondo pensano che i governanti siano come dei bravi genitori: provvedono ai loro figli in ogni situazione, cercano di proteggerli dalla miseria, dalle malattie, dai cattivi, e mai e poi mai farebbero qualcosa contro di loro.

Illusi.

Il punto è che i governanti non hanno più bisogno di imporre il loro volere con la forza, ma gli basta creare il dubbio, porre i cittadini l'uno contro l'altro, e il gioco è fatto!
È come l'esperimento sui topi di Laborit: due topi in una gabbia sono tranquilli, socievoli. Nel momento in cui passa una piccola scossa elettrica sotto le loro zampe, i topi si aggrediscono l'un l'altro. Non cercano di fuggire, ma attaccano l'altro convinti che l'artefice della scossa, che provoca dolore, non sia di un terzo elemento, ma di chi ha di fronte a sé. Gli esseri umani delle società agiscono e stanno agendo alla stessa maniera.

I governanti affermano X e se qualche cittadino si pone delle domande, i primi sostengono che i suddetti cittadini siano un ostacolo per i beneficiche ricadrebbero su tutta la popolazione scegliendo la X che viene descritta come "indispensabile e utile per tutti".
Così, chi ha posto domande e ha scoperto che, forse, la X non è così necessaria, oppure è dannosa, oppure semplicemente al momento non è indispensabile, ecco che viene etichettato come soggetto pericoloso (e arrestato), oppure dannoso per la comunità (e zittito) oppure un folle (e ridicolizzato).

Non c'è più bisogno della forza.

La logica vorrebbe che, chi è per la X, si ponga le stesse domande dell'altra fazione, la piccola parte del popolo che non accetta passivamente le imposizioni, cercando di capire se le domande siano giuste e, se i dubbi che ne scaturiscano, siano questioni importanti da evidenziare ai governanti.

Il mantenimento dello status quo è quel che ogni cittadino si augura:
« La situazione non è buona, ma potrebbe andare peggio, quindi è bene restare in questa ».
Così, quando qualcuno tenta di far cadere o spiega che sia necessario dover abbattere lo status quo, ecco che i governanti spiegano che si andrebbe in un futuro incerto, pericoloso, preoccupante e... sappiamo bene quanto faccia paura ciò che non si conosce!

Ma le migliori rivoluzioni non sono forse nate dalla voglia di abbattere lo status attuale con la speranza di un futuro migliore?
Le rivoluzioni non sono state attuate da sognatori che sognavano un futuro migliore?
Non hanno forse rischiato la vita per un ideale che, se raggiunto, sarebbe stato di beneficio anche per chi non stava e non avrebbe combattuto?


C'è chi sta seguendo una linea predeterminata convinto che l'abbia scelta lui stesso e che, la strada alternativa, quella che i pochi stanno indicando, sia quella errata.
C'è chi, al ragionare sulle domande poste dalla piccola fazione ostacolata dai governanti, si spaventa perché scopre che le sue credenze, quelle che i governanti hanno diffuso/imposto subdolamente, sono vacillanti.
Nasce la paura di seguire qualcosa di falso. Il dubbio che il genitore premuroso non sia altro che un delinquente con secondi fini e che finga in ogni momento con il solo scopo di favorire i pochi. Il figlio/cittadino si sente tradito: dovrebbe ribellarsi, eppure spesso la delusione lo porta ad arrendersi in partenza o addirittura ad accettare il genitore delinquente, iniziando anch'egli l'azione di delinquenza verso terzi.
Il comportamento errato del genitore/governante non viene combattuto e ostacolato, ma viene preso d'esempio, ed ecco che i cittadini diventano brutti, cattivi, omertosi, egoisti, violenti, bugiardi come i loro genitori/governanti.
Non cercano di esser migliori, ma cercano di assomigliargli.

Chi non ci sta si ribella, urla, sbraita e spinge chi non ha la forza di cercare di imporre i suoi diritti.
Zittire i pochi è facile, ma se i pochi diventano molti, non è facile zittirli.
La cosa assurda è che, in ogni nazione, il popolo è sempre superiore numericamente al gruppo dei governanti eppure, manovrati abilmente da questi, si suddividono i tantissimi gruppi, indebolendosi.
Come può, un popolo suddiviso in cotante fazioni, riuscire a cambiare la situazione?

El pueblo vencido jamas estuvo unido.
El pueblo unido jamas sera vencido.


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